GRAMMATICA
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Determinanti

Un determinante è una parola che descrive un sostantivo per esprimere il riferimento del sostantivo, comprese la sua identità e la sua quantità. Ad eccezione del suffisso -s per il plurale (che si considera come un determinante in elefen), i determinanti precedono sempre il sostantivo.

Si hanno classi diverse di determinanti. Esempi tipici di ogni classe sono: tota (tutti), la (il), esta (questo), cual (quale), cada (ciascun), mea (mio), multe (molti), otra (altri).

Predeterminanti

Tota (tutti) indica la quantità completa della cosa indicata dal sostantivo. Diversamente da cada, tota si riferisce alla quantità intera, non agli individui separati che la compongono:

Si può usare ambos (entrambi) al posto di tota quando si sa che la quantità completa è solamente due. Il sostantivo deve essere plurale:

Semanticamente, tota e ambos non differiscono dai determinanti di quantità, ma si trattano come una classe separata a causa della loro sintassi: essi precedono tutti gli altri determinanti in un sintagma nominale, compreso la.

Possono essere usati anche come pronomi.

Articoli

L’elefen ha due articoli – l’articolo determinativo (la) e l’articolo indeterminativo (un). Qui, “determinativo” significa che la cosa indicata dal sostantivo è “già conosciuta”, e perciò non è una cosa nuova.

La (il) introduce un sostantivo che indica una persona o cosa di cui l’ascoltatore è già consapevole. Si usa in questi tipi di situazioni:

Un (un) introduce un sostantivo singolare che fa riferimento a una persona o cosa che l’ascoltatore non conosce ancora. Non si usa con sostantivi plurali o non numerabili. (Serve anche come determinante di quantità.)

Alcune lingue hanno un altro articolo per indicare una quantità indefinita di un sostantivo non numerabile. L’elefen usa la, oppure nessun articolo:

Determinanti dimostrativi

I determinanti dimostrativi puntano alla cosa indicata dal sostantivo. Si posizionano nel tempo o nello spazio, o nel testo stesso.

Esta (questo) è simile a la, ma punta a una cosa che è vicina al locutore, fisica o metaforica:

Anche acel (quello) è simile a la, ma punta a una cosa che è distante dal locutore, o almeno più distante di esta:

Esta e acel si possono convertire in pronomi.

Determinanti interrogativi

I determinanti interrogativi sono un modo per creare domande.

Cual (quale) fa una domanda di identità o specie:

Cuanto (quanto) fa una domanda di quantità, numerabile o non numerabile:

Cual e cuanto si possono usare anche come pronomi.

Determinanti di selezione

I determinanti di selezione indicano alcuni individui tra gli altri:

Cada (ciascun) è simile a “tota”, ma considera le cose come individui, uno dopo l’altro. Il sostantivo deve essere numerabile ma singolare:

Cualce (qualunque) indica che non è importante ciò che si sceglie: ciascuno va bene allo stesso modo. Normalmente il sostantivo è numerabile:

Alga (qualche/alcuni) indica che l’identità della cosa indicata non è specificata:

Quando si usa alga con un sostantivo non numerabile, o un sostantivo numerabile e plurale, indica che non solo l’identità non è specificata, ma anche la quantità. Si comprende generalmente che la quantità non specificata è relativamente piccola – altrimenti si direbbe multe – ma non estremamente piccola quanto con poca:

No (nessun) indica la mancanza della cosa indicata dal sostantivo:

Sola (unico) significa che nessun altro (o nessun’altra cosa) esiste o ha pertinenza:

Questi determinanti, tranne no e sola, possono essere usati come pronomi. Formano anche i pronomi speciali cadun (ciascuno), cualcun (chiunque), algun (qualcuno) e nun (nessuno), che si riferiscono a persone. Per fare riferimento a cose, si aggiunge semplicemente la parola cosa (cosa) dopo i determinanti.

Determinanti possessivi

I determinanti possessivi sono mea (mio), tua (tuo), nosa (nostro) e vosa (vostro):

Si può anche indicare il possesso con un’espressione come de me:

Il determinante possessivo per la terza persona è sua (suo/loro), uguale per tutti i pronomi el, lo, los, on e se:

Per esprimere “loro” (de los o de se plurale), possiamo usare il determinante possessivo lor al posto di sua. Non è obbligatorio: sua è sempre possibile (e più tradizionale), ma, in alcune frasi, può essere più chiaro:

Determinanti di quantità

I determinanti di quantità aiutano a esprimere la quantità della cosa indicata dal sostantivo:

Il suffisso -s per il plurale è il più fondamentale tra i determinanti di quantità. Un sintagma nominale che include un sostantivo plurale non ha bisogno di un altro determinante:

Un (uno) non è solo l’articolo non determinativo, ma anche un numero. Indica un esempio isolato della cosa indicata dal sostantivo. Perciò il sostantivo deve essere numerabile ma singolare:

Allo stesso modo, gli altri numeri cardinalidu (due), tre (tre), cuatro (quattro), ecc. – sono anche determinanti di quantità.

Multe (molti) indica una quantità grande, numerabile o non numerabile, della cosa indicata dal sostantivo:

Poca (pochi) è l’antonimo di multe. Indica una quantità piccola, numerabile o non numerabile:

Plu (più) indica una quantità più grande della cosa indicata. Si può usare con sostantivi plurali e sostantivi non numerabili. La plu (la maggior parte di) indica la maggioranza, una quantità più grande di tutte le altre:

Min (meno) è l’antonimo di plu. Indica una quantità più piccola, e si può usare con sostantivi plurali e sostantivi non numerabili. La min (la minoranza di) indica la minoranza, una quantità più piccola di tutte le altre:

Tutti i determinanti di quantità si possono convertire in pronomi.

Determinanti di similarità

Altri quattro determinanti hanno a che fare con i concetti di somiglianza e differenza:

La mesma (lo stesso) indica che non esiste alcuna differenza importante tra la cosa indicata dal sostantivo e un’altra cosa. La seconda è così simile che non si può distinguere. Normalmente, si deve usare la prima di mesma, ma si può anche usare esta o acel:

Otra (altri) indica che la cosa indicata dal sostantivo non è la stessa – esiste una differenza, o è un nuovo esempio:

Tal (così) significa de esta spesie (di questo genere) o de acel spesie (di quel genere):

Propre (proprio) accentua la pertinenza della cosa indicata dal sostantivo al suo possessore. È utile soprattutto dopo il determinante sua per chiarire che il significato è riflessivo, ovvero: la cosa indicata appartiene al soggetto della frase:

Ordine dei determinanti

I determinanti seguono un ordine standard:

Per esempio:

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Lo ia es automatada jenerada de la paje corespondente en la Vici de Elefen a 29 febrero 2024 (16:03 UTC).